Marchio Iveco - Storia ed evoluzione
- ️Francesco Ruta
La storia del marchio Iveco
La storia dell’Iveco, marca leader nel settore dei veicoli industriali, deve ricondursi al 1975 quando si registrò la fusione dei 5 marchi fondatori: la francese “Unic”; le italiane “Fiat Veicoli Industriali”, “OM” e “Lancia Veicoli Speciali”; la tedesca “Magirus Deutz”. Il gruppo originario fu ampliato nel 1986 con l’inglese “Ford Trucks”, nel 1990 con la spagnola “Pegaso” e nel 1996 con “Iveco Fiat” del mercato brasiliano. La parola “Iveco” nacque come acronimo di “Industrial Vehicles Corporation”. Obiettivo fondamentale della nuova impresa fu l’integrazione delle marche partner in una unica realtà capace, su base europea, di accelerare il processo industriale della razionalizzazione, dell’automazione e della flessibilità dei processi produttivi. Altro obiettivo fu quello di assicurare un concreto contributo allo sviluppo di una industria a vocazione europea profittevole e competitiva sui mercati internazionali. Il processo di cambiamento ha interessato ogni aspetto della organizzazione, compresa l’identità visiva che si è andata evolvendo con il progredire del processo di integrazione. La scelta per il nuovo marchio cadde sulla lettera iniziale del nome, inserita diagonalmente in un quadrato blu assieme alla parola composta in Gill maiuscolo. Per alcuni anni i marchi delle società hanno convissuto con il marchio Iveco. Poi, al termine di questo processo, hanno coinciso con il solo logotìpo Iveco che si è imposto in tutti gli eventi comunicativi. Il marchio subì nel 1977 un primo restyling, forse per la illeggibilità del logotìpo nelle forti riduzioni: la nuova declinazione prevedeva il solo marchio accompagnato dal logotìpo della stessa altezza. Nel 1979 fu progettato il logotìpo Iveco con caratteri originali e con gli spigoli arrotondati; il logotìpo fu proposto, dapprima, con la versione ristilizzata del marchio e poi, nel 1980, da solo. Il team di progetto era diretto da Riccardo Felicioli; la corporate identity era diretta da Giovanni Brunazzi con l’art direction di Paolo De Robertis; i graphic designers erano Carlo Malerba e Piero De Macchi. Nel 1994 lo studio Glam Lab di Torino progetta il font istituzionale per le denominazioni di tutte le concessionarie.