Civiltà nuragica
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Territorio e popolamento nella Gallura nuragica
Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria-Atti della XLIV Riunione Scientifica- La Preistoria e la Protostoria della Sardegna - 23-29 novembre 2009, 2012
Territorio e popolamento nella Gallura nuragica. Un'ipotesi metodologica. PREMESSA Obiettivo del lavoro di seguito esposto è stato lo studio della costruzione sociale del paesaggio nella Gallura nuragica attraverso le forme dell'insediamento, lo sfruttamento delle risorse, l'antropizzazione dell'ambiente e i caratteri del popolamento. L'indagine ha portato alla definizione di ambiti territoriali specifici, considerati come aree-campione di un articolato studio spaziale e demografico che ha permesso di individuare aspetti peculiari utili nella ricostruzione del quadro insediativo dell'età del Bronzo. Certi che non sia possibile stabilire regole universali come spiegazione della nascita degli insediamenti -per quanto sussistano canoni o requisiti essenziali che finiscono per condizionare in modo considerevole le tendenze generali di occupazione e di evoluzione dello spazio (Macchi Jànica 2001, p. 149) -si è partiti dal presupposto che la territorialità non debba essere considerata come proprietà intrinseca e immutabile: le modalità di vincolo stabilite tra una popolazione e un determinato territorio, ovvero le forme di occupazione dello spazio, variano da cultura a cultura. È pertanto opportuno guardare ai processi insediativi e alle dinamiche di relazione -identitaria, culturale, sociale, politica ed economica -e non solo al territorio come unità di base. In questo senso, lo spazio è stato considerato come sistema storico e politico (Criado, 1991: 7) e la sua costruzione ritenuta parte essenziale del processo sociale di definizione della realtà all'interno di un determinato sistema culturale, da porre in relazione con l'organizzazione socio-economica di riferimento. L'indagine territoriale e demografica è stata sviluppata a partire dalla creazione di una piattaforma GIS, al fine di registrare, in maniera più completa ed esaustiva possibile, tutti gli elementi riconducibili a tracce e testimonianze dell'occupazione antropica del territorio. Nello specifico, il confronto con i dati ambientali ha consentito di valutare se e come l'insediamento si sia organizzato in funzione delle caratteristiche fisiche del paesaggio e dall'analisi incrociata dei dati si è tentato di pervenire ad un'interpretazione delle forme insediative e delle reciproche relazioni. L'indagine preliminare compiuta sull'intero territorio della Gallura ha permesso di individuare, come si vedrà, un'organizzazione dell'insediamento per grandi sistemi territoriali in funzione del controllo e dell'uso delle risorse (Antona, in questo volume). Le finalità della ricerca hanno imposto l'individuazione di alcune aree campione da indagare in modo sistematico. La scelta è ricaduta su quegli areali che si mostrano particolarmente esemplificativi delle dinamiche insediative, grazie ai dati a disposizione provenienti da scavi sistematici (cfr. Lu Brandali, Santa Teresa Gallura, Areale 1; La Prisjona, Arzachena, Areale 2; Monte Casteddu, Luogosanto, Areale 3;) e da ricognizione estensiva e intensiva. (A.A., S.P.)
L’organizzazione sociale nuragica. Note e ipotesi
La Sardegna Nuragica. Storia e materiali (A. Moravetti, E. Alba, L. Foddai, cur), pp. 151-159., 2014
Ma il monumento con la sua mole che non ha temuto e non teme il consumo dei secoli e ammonisce perché non se ne smarrisca la memoria e si coltivi il valore del passato. Infatti noi, siamo anche quelli che siamo stati e che saremo sempre.
Aspetti della religiosità nuragica tra archeologia, letteratura ed etnografia
Attraverso una ricerca multidisciplinare, basata sull’esame comparativo fra la documentazione archeologica, le fonti classiche e le tradizioni popolari, si propone un’ipotesi relativa alla religiosità nuragica in Sardegna, a partire dall’esame del culto dei morti e delle tipologie funerarie. La successiva analisi di fonti greche e latine relative ad alcune figure mitiche collegate all’isola permette alcune considerazioni sul culto eroico nella tarda età del Bronzo, con il supporto della documentazione archeologica. L’analisi congiunta dei dati presentati porta, infine, a ricostruire per la civiltà nuragica una religione complessa, di tipo fertili stico - naturalistico, nella quale ha un ruolo di spicco la divinità femminile mediterranea. On the basis of a multidisciplinary approach, this paper attempts to outline an hypothesis on religion during the Sardinian Bronze age period, especially through evaluating the cult of the dead and funerary archaeological evidences. By analyzing both ancient (Greek and Latin) sources and some archaeological data, the paper will provide remarks on the heroic cult in the Late Bronze age context. The comparison between archaeological evidences, ancient and ethnographic sources allows to define for the Nuragic civilization a fertilistic – naturalistic religion, in which the Mediterranean goddess seems to have a more important role than it has been hypothesized before.
(2001): Itinerario Culturale della Civiltà Nuragica
La Civiltà Nuragica, che si è sviluppata, in Sardegna, fra l’Età del Bronzo Medio e la prima Età del Ferro, è presente con la sua architettura in tutta l’Isola. Il Comune di Palau, quindi non ne esente. Il volumetto, guida del Centro di Documentazione, inserisce le emergenze archeologiche del territorio nel contesto culturale che le ha prodotte.
Le varie fasi della civiltà nuragica di Antonio Crasto
Età del Bronzo in Sardegna Agli inizi del Bronzo Antico (circa 2300-2000 a.C.) si verificò l'arrivo in Sardegna di nuove Genti, forse dalla Spagna. Il nuovo periodo è caratterizzato dalla cultura di Bonnanaro (A). Questo arrivo sembra avallato da nuove armi in bronzo arsenicato e forse dall'aumentata conflittualità fra gli uomini delle differente Genti e dei vari villaggi. Questa situazione portò a costruzioni massicce in pietra, che formavano "stanze" collegate da un lungo corridoio coperto (pseudo nuraghi o nuraghi a corridoio), le quali nacquero per creare luoghi maggiormente protetti delle semplici capanne. Schema del nuraghe a corridoio Gesturi-Nuraghe a corridoio Bruncu Madugui Il nuovo influsso culturale è dimostrato anche da una variazione del tipo di sepoltura; non più tombe ipogee più o meno complesse, ma tombe a camera allungata, destinate a sepoltura multipla e/o alla conservazione delle ossa dei defunti. Un nuovo periodo, Bronzo Medio, vide lo sviluppo degli elementi del periodo precedente, con la cultura di Bonnanaro (B) (circa 2000-1700 a.C.) e successivamente con la prima fase della cultura nuragica (circa 1700-1400 a.C.). In questa ultima fase si verificò il passaggio dalla massiccia costruzione in pietra, realizzata con massi accatastati, alla costruzione a tholos, il vero nuraghe, formato da filari circolari di massi più meno squadrati, che sovrapponendosi in modo aggettante portano alla chiusura di una grande camera di forma conica (a falsa volta). La costruzione con massi aggettanti porta a ipotizzare un'influenza culturale da oriente. La tecnica aggettante nacque infatti nel Vicino Oriente e in Egitto (fine della III dinastia-ultimo secolo del 4° millennio a.C.) con la realizzazione di camere con muri aggettanti. La nuova tecnica potrebbe essere arrivata in Sardegna tramite i traffici commerciali gestiti in quel periodo dalle marinerie delle città stato cananee e dell'isola di Creta. Vennero inoltre perfezionate le precedenti tombe a camera allungata, con la realizzazione delle Tombe dei Giganti, in cui l'accesso alla camera funeraria allungata avveniva tramite un'apertura al livello del terreno, apertura inserita generalmente in un monolite al centro di un'esedra, che potrebbe aver simboleggiato le corna del Toro (costellazione zodiacale) o quelle della Vacca, madre celeste e/o Madre Terra, a cui i defunti tornavano. Chiaramonti-Nuraghe Ruiu S'ena 'e Thomes (Dorgali)-Tomba dei Giganti
I segni del cambiamento: il culto degli antenati e le élites nuragiche
Proceedings VI festival of the nuragic Civilization
far from being identified at least in its general aspects, it appears evident from the dating to the C14, from the relative dating and from the crossing of chronological and typological data with the extra-insular contexts, that its history is divided into phases ranging from the Middle Bronze to the threshold of the Iron Age, that is, for the duration of almost a millennium (XVIII-VIII century BC). It is easy to 82 ATTI DEL VI FESTIVAL DELLA CIVILTÀ NURAGICA (ORROLI, CAGLIARI) understand that in such a long historical development the civilization of the nuraghi does not always remain the same but is subject to changes and transformations in all observable expressions in the material culture that has come down to us. One of the most evident moments of these changes can be identified in the period between the end of the Recent Bronze Age (BR2-mid-13th century BC) and the whole Late Bronze (second half of the 13th-10th century BC), with the abandonment or transformation of the domestic spaces of the nuraghi into ceremonial centers, the contemporary development of places of worship, changes in the religious ritual and in the burials. These epochal transformations find their roots in the socio-economic structures and in the changing conditions of the relationships between the social actors.
Giovanni Lilliu e le aristocrazie nuragiche
Riassunto: Sulla base degli scavi compiuti nel nuraghe Su Nuraxi di Barumini nella prima metà degli anni '50 del secolo scorso, Giovanni Lilliu distingueva, nel lungo percorso storico della Civiltà Nuragica, una fase " apogeica " durante la quale coglieva sensibili sviluppi e progressi nell'ambito delle relazioni extrainsulari, della tecnologia e delle architetture e nella sfera civile, sociale e politica. Tale evoluzione non prevedeva ancora in quegli anni lo sviluppo in senso aristocratico della società nuragica e l'elaborazione di un modello eroico-oligarchico. In tal senso si evolverà il pensiero del Maestro solo agli inizi degli anni '80, probabilmente sotto l'influenza dei primi scavi nel sepolcreto di Mont‛e Prama. I bronzetti, le sale delle adunanze come la capanna 2 del nuraghe Palmavera di Alghero o il vano 80 del Su Nuraxi, le pur esigue tombe individuali ed in specie quelle della necropoli di Mont'e Prama, spinsero Lilliu a proporre per l'Età del Ferro nuragica una " stagione delle aristocrazie ". Oggi, mentre gli stessi fautori dell'esistenza degli àristoi ne ammettono la scarsa visibilità archeologica, nuovi studi propongono diversi modelli di sviluppo della società nuragica, proponendo una società plasmata nel senso dell'eterarchia se non addirittura dell'anarchia. Parole chiave: Civiltà nuragica, aristocrazia, modello eroico-oligarchico, Giovanni Lilliu. Abstract: On the basis of the excavations carried out in the nuraghe Su Nuraxi of Barumini in the first half of the 1950s, Giovanni Lilliu distinguished, in the long historical route of the Nuragic Civilization, an "apogeic" phase during which he seized sensitive developments and progress in the extrainsular relationships, in technology and architecture and in the civil, social and political sphere. In those years, this evolution did not yet foresee the aristocratic development of the nuragic society and the elaboration of a heroic-oligarchic model. In this sense, the thought of the Master will evolve only at the beginning of the 80s, probably under the influence of the first excavations in the Mont'e Prama burial ground. The bronzes, the meeting rooms like the hut 2 of the Palmavera nuraghe of Alghero or the hut 80 of Su Nuraxi, even the small number of individual tombs and in particular those of the necropolis of Mont'e Prama, pushed Lilliu to propose for the nuragic Iron Age a " season of the aristocracies ". Today, while the same proponents of the existence of the aristocracy admit the lack of archaeological visibility, new studies propose different models of development of the nuragic society, proposing a society shaped in the sense of heterarchy, if not of anarchy.
Tra sacro e profano. Riflessioni sugli abitati nuragici tra Bronzo Finale e Primo Ferro
Mediterranea. Studi e ricerche di preistoria e protostoria in onore di Giuseppa Tanda, 2021
Tra l’età del Bronzo e del Ferro, gli agglomerati insediativi nuragici cambiano progressivamente nelle modalità costruttive e nelle dimensioni e vengono organizzati in moduli architettonici e in associazioni spaziali differenti, sulla base delle mutate esigenze dei gruppi umani che li abitano. All’interno degli abitati, un aspetto di estremo interesse è il progressivo affermarsi delle capanne organizzate in agglomerati a sviluppo tendenzialmente centripeto, che porterà alla elaborazione del modello dell’isolato a corte centrale e delle cosiddette capanne a settori. Recenti rinvenimenti a S’Arcu ‘e is forros (Villagrande Strisaili), in particolare le strutture e alcuni materiali di importazione rinvenuti, forniscono degli spunti interessanti in relazione alla cronologia e alla funzione degli agglomerati ad insula, anche alla luce delle più recenti scoperte in altri abitati della Sardegna nuragica. Parole chiave: rotonde con bacile, età del ferro, villaggi nuragici, capanne a settori.