Tutti a scuola - Basilica Antoniana
- ️Dominga Carrubba
- ️Fri Oct 04 2024
La persona rimanga al centro
Ricominciata la scuola, si fanno i conti con aspettative e ansie collettive, che in questo caso corrispondono a nomi e volti di una generazione durante la quale lasciare il segno.
Se diverse sono le aule in colori e forme, in banchetti e cattedre, in lavagne con il gessetto bianco e quelle digitali, allora sono tutti uguali i bambini, gli adolescenti e i ragazzi nel rappresntare la speranza, vale a dire il futuro dell’umanità.
Eppure, si giudica dalla forma dell’aula e dalle sue prestazioni tecnologiche, trascurando l’essenza della scuola, che rimane l’educazione alla cultura e ai valori umani.
La persona al centro senza timore di essere strumento ma artefice.
Questa è la maggiore aspettativa in epoca di intelligenza artificiale.
“Condanneremmo l’umanità a un futuro senza speranza, se sottraessimo alle persone la capacità di decidere su loro stesse e sulla loro vita condannandole a dipendere dalle scelte delle macchine” (Papa Francesco)
La tecnologia non deve asservire ma servire, non deve trasformare la persona in vittima di algoritmi sequenziali ma educarla a sapere scegliere, scoprire la ricchezza della curiosità, apprezzare la “cultura dell’incontro”, così rifiutando la “cultura dello scarto”.
L’intelligenza artificiale a scuola deve trasformarsi in un’opportunità, contribuendo ad arricchire il patrimonio valoriale delle giovani generazioni nel segno della libertà nell’autodeterminazione, della responsabilità verso sé stessi e verso l’altro.
Soltanto di recente il mondo è rimasto sconcertato per l’esplosione di migliaia di cercapersone in Libano e poi di walkie-talkie a Beirut ad opera di Israele, che forse ancora una volta ha adottato il sistema Lavender come a Gaza, accettando un numero di vittime collaterali agli obiettivi selezionati dall’intelligenza artificiale.
Ma la vita reale non è un film di fantascienza, perché i bambini ripresi in mezzo alle macerie con abitini impolverati o insanguinati non sono attori o personaggi disegnati per un gioco elettronico, bensì vite rimaste senza un’aula dove relazionarsi, senza insegnanti come guide, senza la ricreazione per scherzare, senza libri per imparare, in breve senza la normalità da vivere.
Non dimenticare la categoria di persona umana: questo il dogma alla base della formazione educativa per le nuove generazioni, affinchè possano imparare che connettersi non significa incontrarsi, ma isolarsi dal mondo, che si pensa di conoscere con un click oppure in chat, e affidarsi ad uno strumento elettronico.
Siamo ancora tutti a scuola…