Campionato Europeo Velocità di motociclismo - ItaliaOnRoad - Rivista Italia Motori
- ️Fabio Avossa
- ️Wed Apr 27 2022
Questo Campionato, nato nel 1924, può essere suddiviso in due epoche in cui ha assunto significati diversi dal punto di vista della titolarità infatti, nel periodo che va dal 1924 al 1948 rappresentava la massima espressione del motociclismo da competizione, paragonabile a quello che dal 1949 sarebbe diventato il Campionato del Mondo; rinasce nel 1981 come competizione propedeutica, di passaggio verso il Campionato del Mondo per consentire ai migliori protagonisti dei vari Campionati Nazionali di confrontarsi tra di loro e contemporaneamente acquisire una buona conoscenza dei circuiti internazionali.
Il Campionato d’Europa FICM, organizzato dalla “Federation Internationale des Clubs Motocyclistes” a partire dal 1924, inizialmente consisteva in una prova unica denominata Gran Premio d’Europa, che si disputava a rotazione sui circuiti europei in concomitanza con uno dei Gran Premi nazionali; al vincitore veniva assegnato il titolo di “Campione d’Europa“.
Le classi ammesse variarono nelle diverse edizioni, spaziando dalla 125 alla 1000, passando per la 175, la 250, la 350, la 500, la 750. In realtà le classi maggiori, 750 e 1000, furono presenti alla sola edizione del Gran Premio di Germania del 1927, così come la 125 era presente solo al Gran Premio di Svizzera del 1928.
All’Italia, dove vennero disputate tre edizioni di questo campionato continentale, spettò l’onore della edizione inaugurale; infatti questa titolarità venne assegnata all’Italia in concomitanza con il Gran Premio delle Nazioni disputato nel 1924 e poi anche nel 1925 sul circuito di Monza e nel 1932 sul Circuito del Littorio a Roma.
Nel 1924 erano presenti le classi 250, 350 e 500, nel 1925 invece si schierarono al via i piloti delle classi 175, 250, 350 e 500 come nel 1932.
In quelle tre manifestazioni si laurearono Campioni d’Europa di quella che oggi avremmo denominato la Top Class, rispettivamente Guido Mentasti (Moto Guzzi 500 C4V) (foto di copertina), Mario Revelli (GR 500 motorizzata Jap) e Piero Taruffi (Norton).
Glia altri piloti titolati del campionato inaugurale, oltre a Mentasti, furono il belga Maurice van Geert (Rush/Blackburne 250) e l’inglese Jimmie Simpson ( AJS 350).
Nel 1938 il comitato organizzatore decise di introdurre la formula di assegnazione del titolo attraverso la somma dei punteggi conquistati nei vari Gran Premi Nazionali, esperimento che fu ripetuto nel 1939, prima della sospensione a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Con questa nuova formula nel 1938 si laureò Campione d’Europa il tedesco Georg Meier con la BMW mentre l’anno dopo il titolo andò al nostro Dorino Serafini con la Gilera.
Dopo la sospensione si svolsero le ultime due edizioni del Campionato Europeo, nel 1947 e nel 1948; le difficoltà organizzative causate dal periodo bellico indussero al ripristino della formula su gara unica.
Le due gare si svolsero in Svizzera, al Bremgarten dove Omobono Tenni con la Moto Guzzi conquistò il titolo della 500, e in Irlanda del Nord, sul circuito di Clady, che vide Campione della 500 il nostro Enrico Lorenzetti, anche lui con la Moto Guzzi.
Con la istituzione del “Campionato del Mondo di velocità”, verrà adottata in maniera definitiva la formula a punteggio.
Tra i piloti più prestigiosi che hanno conquistato il titolo della classe 500 ricordiamo lo scozzese Jimmie Guthrie, già vincitore 6 volte al TT, che si laureò Campione d’Europa per tre anni consecutivi (1935/37) con la Norton.
Tra gli italiani, oltre quelli già citati, ricordiamo: Tazio Nuvolari, Mario Vaga, Alfredo Panella, Carlo Baschieri, Riccardo Brusi, Bruno Francisci.
Come abbiamo già accennato nella introduzione a queste note dopo una lunga pausa, nel 1981, l’Europeo viene ripristinato dalla FIM con la denominazione di “Campionato Europeo di Velocità”.
Diversamente dal suo “antenato” si sviluppa su un calendario di gare dedicate, senza concomitanze più o meno volute ma con le stesse classi del Campionato del Mondo, cioè 50, 125, 250, 500 e sidecar ad esclusione della 350 che a breve sarebbe stata abolita anche nel motomondiale.
Sulla scia del regolamento del Motomondiale nel 1983 la 50 viene sostituita con la 80 che a sua volta sarà soppressa nel 1990 unitamente alla 500.; in sostituzione delle due classi soppresse vennero inserite la Superbike e la Supersport.
Nel 1995 vennero eliminati dal calendario i sidecar, mentre nel 1998,con la soppressione della Superbike le classi si ridussero a tre per poi tornare, nel 1999, a quattro con l’introduzione della Stocksport 1000 che però si svolgeva in concomitanza con alcune gare europee dei mondiali per derivate dalla serie. Nel 2005 la Stocksport 1000, passata al rango di competizione mondiale, viene sostituita dalla Superstock 600.
La stagione 2008 vede la cancellazione della classe 250 e il ritorno della Stocksport 1000; inoltre, quello stesso anno si registra un cambiamento radicale, che durerà fino al 2013, con il titolo europeo assegnato in gara unica da svolgersi sul circuito di Albacete, ad eccezione dell’europeo Superstock 600, che continuò a svolgersi su più gare in abbinamento alle gare europee del campionato mondiale per derivate dalla serie.
Nel 2012 la neonata classe del Motomondiale, la Moto3, viene introdotta anche nell’Europeo, sebbene in questo primo anno ancora in coabitazione con la classe 125, che verrà definitivamente abolita nel 2013.
Nel 2014 un’altra rivoluzione con la sola Superstock 600 con validità di campionato europeo, mentre nel 2015 viene introdotta una nuova classe creata esplicitamente per l’Europeo: la Superstock 250. Contemporaneamente viene assegnata la titolarità di campionato europeo alle classi Moto2 e Superbike del Campionato Spagnolo.
Nel 2007 venne istituito anche un campionato europeo riservato alle donne che però ebbe breve durata essendo state disputate solo tre edizioni per poi essere cancellato nel 2010.
Molti, tra i piloti che si sono fregiati del titolo europeo, sono poi arrivati a disputare il Campionato del Mondo di Velocità e il WSBK, alcuni sono anche arrivati al titolo iridato nelle diverse categorie.
Sin dalla prima edizione gli italiani si sono distinti conquistando numerosi titoli; nella prima edizione del 1981 Giuseppe Ascareggi nella classe 50, Pierluigi Aldrovandi nella 125, Leandro Becheroni 500 (foto), solo la classe 250 fu appannaggio del tedesco Herbert Hauf.
Lungo l’elenco degli altri italiani: Stefano Caracchi, Fabio Biliotti, Pierfrancesco Chili, Massimo Matteoni, Bruno Casanova, Emilio Cuppini, Fausto Ricci, Gabriele Debbia, Andrea Borgonovo, Max Biaggi, Davide Tardozzi, Stefano Perugini, Lucio Cecchinello, Luca Boscoscuro, Fabrizio Pirovano, Diego Giugovaz, Riccardo Chiarello, Andrea Dovizioso, Alessio Corradi, Marco Simoncelli, Vittorio Iannuzzo, Matteo Baiocco, Michel Fabrizio, Michele Pirro, Lorenzo Alfonsi, Michele Conti, Claudio Corti, Lorenzo Savadori, Danilo Petrucci, Matteo Ferrari, Franco Morbidelli, Marco Faccani, Michael Ruben Rinaldi, Yari Montella.
Tra gli stranieri ricordiamo: Reinhold Roth, Carlos Cardus, Luis D’Antin, Daniel Amatriain, Terry Rymer, Regis Laconi, Jorge Martinez, Sebastian Porto, Arnaud Vincent, Alex Hofmann, Karl Harris, James Ellison, Xavier Simeon, Maxime Berger, Loris Baz, Gino Rea, Maverick Vinales, Jordi Torres, Michael van der Mark, Karel Hanika, Roman Ramos, Xavi Fores, Toprak Razgatlioglu, Eric Granado, Markus Reitberger.