Repubblica.it/cronaca: Operazione antimafia, in carcere un imprenditore e due marescialli
In carcere il sottufficiale che indag� su Marcello Dell'Utri
Operazione antimafia, in carcere
un imprenditore e due marescialli
Nella clinica Santa Teresa si � curato anche Provenzano
A far scattare l'indagine le dichiarazioni del pentito Giuffr�
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Giuseppe Ciuro |
PALERMO - Clinica Santa Teresa, Bagheria. L� � stato curato Bernardo Provenzano, inafferrabile capo di Cosa Nostra superlatitante da quarant'anni. E' la clinica di Michele Aiello, il pi� grosso contribuente della Sicilia, imprenditore edile diventato manager della sanit�. Per lui sono scattate le manette nel corso di un'operazione partita al'alba di oggi, quando un centinaio di carabinieri hanno circondato e perquisito la clinica. La stessa operazione ha portato all'arresto anche di due marescialli, uno della Guardia di Finanza, Giuseppe Ciuro, in servizio al centro Dia di Palermo, e uno dei carabinieri, Giorgio Riolo, in servizio alla sezione anticrimine del Ros.
Nell'inchiesta sono indagate anche altre persone, altri tre rappresentanti delle forze dell'ordine. Si tratta di Giacomo Venezia, funzionario di polizia in servizio alla divisione anticrimine; di Carmelo Marranca, ispettore dello Sco, il Servizio Centrale operativo, e di Antonella Buttitta, agente della polizia municipale distaccata nell'ufficio di un Pm della Direzione Distrettuale Antimafia. Tutti avrebbero passato ad Aiello le informazioni sulle principali inchieste di mafia della procura.
Michele Aiello, fondatore e patron della clinica Santa Teresa, a Bagheria, � accusato di associazione mafiosa e concorso in violazione del sistema informatico della procura. Il suo istituto privato � un punto di riferimento sanitario e all'avanguardia in campo oncologico e, probabilmente, al servizio di Cosa Nostra, considerato che il suo proprietario � sospettato dalla procura di essere uno dei pi� alti prestanome dei boss.
I marescialli Ciuro e Riolo devono invece rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa, violazione del sistema informatico della procura e rivelazione di segreto d'ufficio. Gli altri tre rappresentanti delle forze dell'ordine sono accusati, a vario titolo, di avere rivelato informazioni riservate su indagini in corso.
Il maresciallo Giuseppe Ciuro � l'investigatore che ha svolto indagini patrimoniali e fiscali sul senatore Marcello Dell'Utri, nell'ambito del processo in cui il parlamentare � imputato di concorso in associazione mafiosa a Palermo. Due anni fa Ciuro era stato sottoposto alla scorta dei Carabinieri, per avere ricevuto presunte minacce nell'ambito dell'inchiesta sul senatore di Forza Italia. I legali di Dell'Utri, Roberto Tricoli e Francesco Bertorotta, non commentano. Si limitano a esprimere "solidariet� umana al maresciallo Giuseppe Ciuro".
I provvedimenti cautelari sono stati firmati dal gip Giacomo Montalbano. "Le indagini - si legge in una nota della procura - che i carabinieri del nucleo operativo, con il coordinamento e la direzione della Dda, hanno condotto con eccezionale professionalit�, hanno consentito di accertare l'esistenza di un ampio contesto associativo, nel quale Aiello � pienamente inserito, che rappresenta uno 'spaccato' della persistente e incisiva capacit� di Cosa nostra, e in particolare dei suoi esponenti di vertice, di infiltrarsi, ai pi� alti livelli, nel mondo imprenditoriale e in quello istituzionale".
L'indagine � partita dopo le dichiarazioni rese dal boss Antonino Giuffr�, da tempo collaboratore di giustizia, che ha indicato Michele Aiello come un imprenditore che "ha intrattenuto rapporti diretti e privilegiati con esponenti di assoluto rilievo di Cosa nostra, tra i quali Bernardo Provenzano", il boss latitante da decenni.
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Giuseppe Ciuro |
Aiello, secondo gli inquirenti, avrebbe inoltre costituito il perno di una "rete trasversale", in cui sono risultati inseriti "qualificati appartenenti alle forze dell'ordine, in grado di garantirgli una sostanziale impunit� e, pi� in generale, di agevolarlo nelle sue molteplici attivit�".
Le indagini hanno evidenziato i collegamenti stretti di Aiello con i marescialli Giuseppe Ciuro e Giorgio Riolo. Secondo l'accusa i due sottufficiali arrestati "in ragione del loro ufficio erano in grado di venire a conoscenza di indagini di particolare importanza e delicatezza relative a Cosa nostra e finalizzate anche alla ricerca di pericolosi latitanti". Ciuro e Riolo, secondo gli inquirenti, avrebbero sistematicamente informato Aiello delle indagini in corso.
Perquisizioni sono state effettuate, oltre che nella clinica anche nelle abitazioni dell'imprenditore e negli uffici delle sue numerose societ� edili. Controlli sono stati effettuati anche nell'ex Hotel Zabara, una grande struttura trasformata in clinica oncologica con apparecchiature d'avanguardia in tutto il Mezzogiorno. Il procuratore Pietro Grasso ha riunito in mattinata i pm della Dda per illustrare l'operazione. La riunione si svolge nell'ufficio del procuratore.