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«365 giorni»: su Netflix la risposta polacca a «Cinquanta Sfumature», tra Michele Morrone e BDSM

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  • ️Wed Jun 17 2020

Chi ha letto la saga di Cinquanta Sfumature sa bene che il prototipo di Christian Grey era troppo ghiotto per lasciarlo lì, sepolto tra le pagine di E.L. James e costretto al cinema nel fisico scultoreo di Jamie Dornan, che a questo punto potrebbe pure girare un film con David Cronenberg ma sarebbe sempre e comunque ricordato per quel claim, «io scopo forte», che è diventato oggetto di centinaia di parodie e meme su Internet. La Polonia lo ha capito che era un tasto sul quale continuare a battere ed è per questo che l'autrice Blanka Lipińska ha pensato bene di replicare l'esperimento con una saga che è quasi del tutto simile alle Sfumature ma che, se possibile, si spinge ancora più oltre l'assurdo e nell'indugio sui dettagli. Il titolo è 365 giorni, da poco diventato un film che è subito balzato nella classifica dei titoli più visti su Netflix, battuto solo da Da 5 Bloods di Spike Lee.

Il Christian Grey polacco è, però, italiano: si chiama Massimo Torricelli, è il figlio di un boss della mafia siciliana e pensa, così come Mr. Sfumature, che tutto gli sia dovuto perché possiede uno yacht che in confronto quello di Onassis era una barchetta e che sfoggia un corpo talmente perfetto nella fibra e nell'intelaiatura da competere con una divinità greca. Lui ha il volto di Michele Morrone, già visto in Italia in fiction come Sirene e in programmi come Ballando con le Stelle che, diciamolo, è il motivo principale per avventurarsi nella visione di un film un po' porno e un po' thriller che è davvero difficile prendere sul serio senza tradire non diciamo una risatina, ma almeno un briciolo di perplessità. 365 giorni, infatti, racconta la storia d'amore dello stesso Massimo e di una giovane donna di nome Laura (Anna-Maria Sieklucka) che l'uomo rapisce costringendola a stare con lui un anno, 365 giorni, appunto, per innamorarsi di lui. Al di là del fatto che esistano sorti peggiori che essere rapite da Morrone, il film si muove su un filo sottilissimo che oscilla tra il trash e l'estremismo.

Girato un po' in italiano, un po' in inglese e un po' in polacco, è chiaro che chi guarda il film non lo faccia per la solidità della trama, ma per le numerose scene di sesso che, secondo Decider, sono la cosa più vicina al porno di tutto il catalogo Netflix. Abbondano le fellatio (la prima arriva a neanche 10 minuti dall'inizio della pellicola), così come le manette, i completini in latex e, naturalmente, una stanza del sesso che, però, è ancora più grottesca di quella rossa di Cinquanta Sfumature, non solo perché le luci sono violacee e nei toni del porpora come in un videoclip di Rihanna, ma anche perché di fronte al letto a baldacchino dove dovrebbe consumarsi l'atto troneggia un ritratto che vede Massimo con una testa di leone sui piedi, forse un richiamo al Gladiatore o chissà cos'altro. Potremmo parlare a lungo sulla tossicità di una relazione nella quale l'uomo è bello e ricco e dominatore e la donna è la sottomessa che cede non solo ai sensi ottunditi dall'avvenenza del suo accompagnatore ma anche dal fascino del suo conto in banca - c'è una scena in cui Laura fa shopping sfrenato tra le vie di Ostuni (molte scene sono girate in Puglia) come Julia Roberts a Rodeo Drive -, ma al pubblico affezionato del genere potrebbe non interessare: il film è un successo, tant'è che è già in preparazione un sequel che, secondo Newsweek, vedrà il coinvolgimento di due star del primo capitolo. Le riprese, però, sono sospese a causa del coronavirus e Anna-Maria Sieklucka fa sapere che, con molta probabilità, non inizieranno prima di un anno. I libri della Lipińska, d'altronde, sono tre - al primo si aggiungono anche Ten dzień (This Day) e Kolejne 365 dni (Another 365 Days) - e pare proprio che continueremo a seguire le avventure di Massimo anche per gli anni a venire. Sempre a patto che sia Morrone a interpretarlo.

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